Tradizione e cultura a Lazzaro
Viaggio nelle tradizioni locali
Lazzaro 11 Gennaio 2015. Clicca per vedere la locandina. Materiale fornito da Saverio Verduci
Scarica la locandina ad alta definizione
Foto di Gianni Siclari
Un incontro a tutto tondo quello svoltosi Domenica scorsa a Lazzaro presso la sala ricevimenti “L’A “di Via N. Trussardi che ha evidenziato l’importanza della riscoperta delle tradizioni locali.
L’evento organizzato dall’Associazione culturale Eureka-Biblioteca Auxesia costituisce il primo di una serie di eventi culturali che l’associazione si propone, insieme a tanti altri progetti in corso di elaborazione, di realizzare nel corso del 2015.
All’evento, moderato dalla Dott.ssa Filomena Tosi, hanno preso parte il Prof. Dott. Cav. Rocco Giuseppe Tassone, noto studioso di etnografia e antropologia religiosa che ha espresso al pubblico presente in sala il continuo desiderio di studio e i suoi diversificati ambiti di ricerca popolare attraverso la presentazione di una delle sue opere più rappresentative: “ E jeu no mi movu di ccà si Maria la grazia no mi fa”- Viaggio etnografico-glottologico tra preghiere e canti religiosi in Calabria”, un’opera che raccoglie tutta una serie di canti, preghiere e riti tipici della cultura popolare calabrese e reggina in particolare; il Prof. Saverio Verduci che ha relazionato, riprendendo il prezioso lavoro intrapreso qualche anno addietro dalla Dott.ssa Elisa Arecchio, sul tema del matrimonio e dei cognomi nella tradizione lazzarese.
Infatti il Prof. Saverio Verduci, grazie anche all’ausilio delle testimonianze delle persone più anziane del paese, ha illustrato alla platea di spettatori, con l’utilizzo di foto d’epoca tratte dal sito Lazzaroturistica.it, le usanze e le tradizioni matrimoniali della Lazzaro dei primi del Novecento e della metà del secolo scorso, riuscendo a tracciare inoltre un quadro storico-linguistico basato su alcune parole dell’idioma reggino parlato anche, con le naturali differenze diafasiche e diatopiche, nell’area del Comune di Motta San Giovanni.
Subito dopo l’intervento del Prof. Verduci, l’attore e regista Antonio Caracciolo si è cimentato nella lettura di un prezioso documento storico donato all’Associazione Eureka da una famiglia lazzarese: un atto matrimoniale dei primi del Novecento redatto dal celebre studio del Notaio Tommasi di Reggio Calabria.
A parlare di memorie storiche locali è stata invece la Dott.ssa Vincenza Triolo, giovane studiosa del territorio mottese impegnata attivamente da anni nello studio, nella conoscenza e nella valorizzazione dei numerosi beni culturali presenti sul territorio comunale di Motta San Giovanni. La Dott.ssa Triolo nel corso del suo prezioso intervento si è occupata di dare una connotazione piu’ tecnica alla tematica del matrimonio spiegando al pubblico il concetto di “dote matrimoniale”, di tessitura dei tessuti, di lavorazione dell’argilla e della ginestra.
Ultimo intervento, ma non per ordine di importanza, è stato quello dell’artista Irene Sitibondo, artista eclettica, che predilige immagini femminili di cui coglie le sfumature sentimentali ed interiori con tecnica realistica e narrativa che ha illustrato la sua personale inclusa proprio all’interno della manifestazione.
Nel corso della serata, ad inframezzare gli interventi dei relatori, è stato il gruppo “Versud Etnofolk”, formatosi a Lazzaro nel 2012, che ha proposto vecchi brani della tradizione e della cultura popolare ed etnica filtrandoli attraverso linguaggi e stili musicali innovativi.
Fonte: Costavilanews.it