Movimentazione merci a Lazzaro nel passato

I Rutuni


Indovina, indovinello... cosa è questo cosa è quello...

dato che siamo in tema di barda e asini... vi chiedo cos'erano i rutuni...

By Santo Benedetto

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SOLUZIONE

Grandi ceste di rete intrecciate a maglie larghe per trasportare la paglia sull'asino.



Foto tratte da   www.messana.org    www.castellana.it     www.retaggiodellegenti.com






Salvatore Malara a San Vincenzo


Salvatore Malara con il suo asino a San Vincenzo-Lazzaro - Anni 50/60


Foto fornita da Diego Malara (figlio)





La barda


Significati di barda:
- armatura in cuoio o in ferro dei cavalli d'arme che ne ricopriva tutto il corpo;
- sella senza arcioni;
- dall'arabo  (AL) BARDAA o BARDAAH, BARDAAT che significa sottosella cioè un panno imbottito di lana da adattarsi sul dorso degli animali per alleviare il contatto della sella.
Barda in dialetto calabrese significa sella per asini; in passato veniva usata come sella vera e propria permettendo quindi di farsi trasportare in groppa  e come supporto delle cofinedde  (grandi ceste in vimini che servivano per trasportare i prodotti della terra)  che  tramite delle corde venivano fissate una a destra e una a sinistra.



Foto di Giovanni Benedetto



Trasporto in equilibrio sulla testa


In passato, a Lazzaro e non solo, era normale vedere delle donne che trasportavano in equilibrio sulla testa le merci più svariate: pane, acqua dentro "bumbuli" o vasi, fascine di legna, "gistre" ripieni di frutti, e tanto altro. Tra la testa e il bene da trasportare si interponeva una "girranda" cioè una striscia di stoffa o fibre vegetali, arrotolata a forma di toro (ciambella) che costituiva una base morbida e stabile per facilitare l'equilibrio durante il trasporto e per proteggere la testa.

Nelle foto sottostanti sono ritratte Filomena Alampi  aituata dalla figlia Bianca Cozzupoli a mettere "an testa nu baglhiolu" così si diceva. Davanti Teresa Ambrogio (meglio conosciuta come Sinedda) proprietaria del bar di Sant'Elia-Lazzaro ormai chiuso.


Foto fornite da Tiziana Cozzupoli