Santo Benedetto decanta Lazzaro






La mia terra precipita nel mare

Le onde del maestrale

lasciano a frotte il mare,

graffiano le spiagge,

straziano i rocciosi capi.

La mia terra precipita nel mare.

Le fiumare d’autunno, gravide,

nei letti lunari partoriscono

pietre e grigio limo.

La mia terra precipita nel mare.

 

Ventagli di palme

Ventagli di palme

mi indugiano

sulla riviera

segnata da ferro e pietra.

Il mare, placido d’acqua,

è un semenzaio di grigi.

Il cielo, incombente,

tutti li contiene.

L’orizzonte squarciato

da una solare vanga,

di un rosso vero

confonde cielo e mare.

Sull’anima una piuma

di dolore si posa piano

e un fiato è poco.

Gemiti profondi

trovano un eco

che piano segna gli occhi.

Una struggente fiamma

come dardo erompe

e a fiotti i sogni illanguidisce.