Modena 01 Luglio 2017: 220.000 spettatori paganti al concerto di Vasco Rossi
Foto Renata Checco e Pina Benedetto
Spiaggia di Campoltitu (Bosa - Algnero). Foto di Elena Verduci clicca per ingrandire
Foto Kevin Alberto Galioto
Bosa Campoltitu, Bosa Cala Managu, le ultime due Stintino
Foto del nostro inviato Luca Zucconi -clicca per ingrandire-
Sullo sfondo i Sassi di Matera che
costituiscono il centro storico della città. L'UNESCO li ha inseriti tra i patrimoni dell'umanità dal 1993 e così li definisce:"questo è il più eccezionale ed intatto esempio d'insediamento trogloditico nella regione mediterranea, perfettamente adattato al proprio terreno ed ecosistema. Il primo insediamento risale al Paleolitico, mentre i successivi illustrano un numero significativo di fasi della storia umana". Dunque i Sassi rappresentano, prima di tutto, l'esempio più significativo di nucleo urbano scavato nella roccia, testimoniando in maniera continuativa "l'arte del vivere in grotta" dal Paleolitico ai giorni nostri. Matera sarà la Capitale Europea della Cultura nel 2019.
Dai nostri inviati a Torino Patrizia, Luca e Nicola Zucconi. In occasione della partita di
Champions League Juventus-Siviglia 30 Settembre 2015 ore 20,45. Clicca per ingrandire. Finita 2-0 (gol di Morata e Zaza)
Piatto personalizzato
I love Lazzaro sopra -
Alberobello sotto. Clicca per vedere le altre foto tra i
trulli. I Trulli di Alberobello - sono Patrimonio mondiale dell'umanità dall'UNESCO.
Il
trullo (dal greco tardo τρούλος
trúlos, greco antico τροῦλλος
trûllos, "cupola") è un tipo di costruzione conica in pietra a secco tradizionale della Puglia centro-meridionale ("Murgia dei Trulli"). I trulli venivano generalmente edificati come ricoveri temporanei nelle campagne o abitazioni permanenti per agricoltori. L'intero agglomerato di Alberobello in provincia di Bari è costituito da trulli. Tratto da Wikipedia.
Le nostre inviate Claudia Crea ed Enrica Malara a Pisa -clicca per vedere le foto-
I nostri inviati Patriza e Luca Zucconi con Pina Benedetto- clicca per vedere le foto-
Un saluto a Denise (olandese) e Mario... che hanno visitato un po' tutta l'Italia tranne Reggio Calabria e la Basilicata. Chiaramente li aspettiamo al più presto a Reggio.
Musei Vaticani
Seconda foto Papa Francesco 7-12-2014
Terza foto: dipinto di Matisse (Musei Vaticani)
Foto di Pina e Sabina Benedetto, Alessandra e Andrea Grillo
Pian della Regina (1800 metri s.l.m.), in alta Valle Po, è uno splendido sito ai piedi del Monviso (3842 metri s.l.m.) , fa parte del comune di Crissolo(Cuneo).
Poco più in alto Pian del Re (2020 metri s.l.m.) riserva naturale in cui si trova la sorgente del fiume Po. Sembra che il nome "Pian del Re" tragga origine dal fatto che qui, all'epoca di Francesco I di Francia, sorsero gli accampamenti dell'esercito francese impegnato nell'invasione del ducato di Savoia.
Foto di Giovanni Benedetto
Lazzaro in visita alla reggia di Caserta
Foto Pina Benedetto, Luca e Patrizia Zucconi
La Reggia di Caserta, o Palazzo Reale di Caserta, è una dimora storica appartenuta alla casa reale dei Borbone di Napoli, proclamata Patrimonio dell'umanità dall'UNESCO. Il Palazzo reale di Caserta fu voluto dal re di Napoli Carlo di Borbone. Vanvitelli giunse a Caserta nel 1751 e iniziò subito la progettazione del palazzo commissionatogli, con l'obbligo di farne uno dei più belli d'Europa.
La reggia, definita l'ultima grande realizzazione del Barocco italiano, fu terminata nel 1845 (sebbene fosse già abitata nel 1780), risultando un grandioso complesso di 1200 stanze e 1742 finestre, per una spesa complessiva di 8.711.000 ducati. Nel lato meridionale, il palazzo è lungo 249 metri, alto 37,83, decorato con dodici colonne. La facciata principale presenta un avancorpo centrale sormontato da un frontone; ai lati del prospetto, dove il corpo di fabbrica longitudinale si interseca con quello trasversale, si innestano altri due avancorpi. La facciata sul giardino è uguale alla precedente, ma presenta finestre inquadrate da lesene scanalate.
Il palazzo ricopre un'area di circa 47.000 m²; dispone di 1026 fumaroli e 34 scale. Oltre alla costruzione perimetrale rettangolare, il palazzo ha, all'interno del rettangolo, due corpi di fabbricato che s'intersecano a croce e formano quattro vasti cortili interni di oltre 3.800 m² ciascuno. (Tratto da Wikipedia)
Foto Pina Benedetto, Luca e Patrizia Zucconi
Il
Tunnel Borbonico è il più affascinante percorso sotterraneo della città di Napoli che costituisce il vanto dell'ingegneria civile borbonica in sotterraneo; all'interno del Tunnel sono stati rinvenuti numerosi veicoli e motoveicoli degli anni '40, '50 e '60 nonché statue e residuati della Seconda Guerra Mondiale che sono visibili durante le visite guidate. (Tratto da
http://www.tunnelborbonico.info/it/)
Il Salone della Meridiana è un enorme salone seicentesco, di forma rettangolare 54×20×27 m e si trova all'interno del Museo Archeologico di Napoli
La meridiana disegnata nel pavimento è quanto rimane, insieme alla rosa dei venti ed al lunario, del progetto di Giuseppe Casella che nel 1791 volle qui installare un osservatorio astronomico. Funziona, tuttavia, e il raggio di sole che dal foro esistente nella parete in prossimità dell'angolo sud-ovest penetra nella sala intorno a mezzogiorno (per la precisione dalle 11:45 alle 12:30), indica da un lato il periodo dell'anno (in estate, essendo maggiormente zenitale, cade più verso l'inizio della meridiana, presso la finestra; in inverno, essendo i raggi bassi, si trova maggiormente all'altra estremità della meridiana, verso il centro del salone), dall'altro lato indica i mesi dell'anno, al posto dei quali vi sono dei graziosi tondi dipinti con i simboli delle costellazioni dello zodiaco. Al cambio della costellazione zodiacale, il raggio di sole attraversa con molta precisione il relativo tondo. (tratto da Wikipedia)
La Sala del Trono si trova nel palazzo Reale Napoli ed è il luogo dell'autorità nel quale il re riceveva tutti i suoi ospiti. Il trono di legno dorato, con i leoni di stile impero sotto i braccioli, può essere datato intorno al 1850, mentre il baldacchino risale al Settecento. Alle pareti vi sono ritratti di personaggi realmente esistiti, dal Seicento all'Ottocento, tra cui il Ferdinando I di Vincenzo Camuccini. Sul soffitto del 1818 invece vi sono personificazioni delle dodici province del Regno delle Due Sicilie con stemmi araldici e insegne del regno, opera di Antonio De Simone (1818).