La gallina dalle uova d'oro
Nel punto in cui gli Appennini finiscono e le moderne carte geografiche indicano il promontorio di Capo d’Armi, sorgeva un tempo lontano Leucopetra.
Il nome, riferito alla bianca scogliera che si staglia sul mare, gli venne dato dagli antichi Greci che sulla cima costruirono un tempio dedicato a Demetra, dea delle messi.
Gli antichi romani, dopo aver conquistato anche questa parte d’Italia, vedendo che il clima era mite, la terra fertile e nei pressi sorgeva la citta di Rhegium decisero di farne un luogo di piacere e costruirono delle Ville per passarci la bella stagione e ricavare, per mezzo dell’agricoltura, prodotti della terra.
La leggenda racconta che la più bella di queste ville era quella di Publio Valerio, un patrizio romano che aveva deciso di trascorrere la sua vita in riva allo stretto lontano dalla confusione di Roma.
La villa era posta in riva al mare: di fronte il vulcano Etna enorme e fumante, ogni sera si infiammava nei tramonti di fine estate, alle spalle le colline ricche di macchia mediterranea e boschi di sugherete. Tutto quiete e gli ospiti volentieri venivano a trascorrere giorni indimenticabili in questo luogo; anche il famoso Cicerone nel 43 A.C. fu ospite di Publio Valerio e lo stesso Cicerone ce lo ricorda in una sua opera.
La villa di Publio Valerio era famosa per la sua grandiosità, per le statue, le fontane, i mosaici e…. per una gallina.
Non si trattava di una normale gallina ma di una statua raffigurante l’animale nell’atto della cova. Ma udite! La gallina era d’oro massiccio e le uova, anch’esse d’oro, erano ventuno. Il tutto era poggiato su di un tavolo di legno di ulivo.
La gallina di Publio Valerio era famosa in tutto il circondario e persino dalla citta di Rhegium la gente sapeva della bellezza di quella composizione.
L’impero Romano cadde, vennero i Barbari e saccheggiarono ogni cosa. La popolazione scappò e la villa cadde in rovina. Per un po’ di tempo della gallina non si seppe nulla, poi se ne riprese a parlare e di secolo in secolo ogni tanto c’era chi ne trovava le tracce che poi si perdevano. Ancora oggi c’è gente che giura che la gallina con le sue uova d’oro sia nascosta da qualche parte.
Ancora oggi nelle giornate di maestrale si vede qualcuno in riva al mare a cercare i segni del mistero.
Santo Benedetto